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  • Come scoprire i cosiddetti “furbetti del cartellino”

    Spesso, soprattutto negli ultimi mesi, si è sentito parlare di assenteismo e di uso improprio di permessi retribuiti.

    Per assenteismo si intende la mancanza di un lavoratore dal luogo di lavoro, per un tempo più o meno prolungato, per propria volontà o per cause non giustificate.

    Sia in ambito aziendale che nella pubblica amministrazione questo fenomeno sta sempre più aumentando. I cosiddetti “furbetti del cartellino” vengono cosi chiamati per l’ abitudine di timbrare la propria presenza al lavoro, per poi uscire abbandonando il proprio posto.

    Una truffa che danneggia la collettività

    Come si può ben capire questo fenomeno porta con sé spiacevoli epiloghi per l’azienda stessa, che si vede “privata” della forza lavoro di cui paga comunque la retribuzione. Le conseguenze economiche, di immagine e di efficienza del lavoro che si ripercuotono sull’azienda sono quindi molto pesanti.

    Molto simile a questo problema sono gli abusi, da parte del lavoratore, dei permessi retribuiti. In particolare i permessi ex legge 104, disciplinati dalla legge 104/92, consistono nella possibilità per il lavoratore che ha un familiare affetto da disabilità di fruire di appositi permessi retribuiti destinati ad assistenza e cura del disabile. I titolari dei diritti derivanti dalla legge 104 (che può essere estesa anche ai conviventi) possono usufruire anche di varie agevolazioni, come l’acquisto agevolato di autovetture, e di detrazioni per l’abbattimento di barriere architettoniche.

    Non sono rari però i casi di lavoratori che si avvalgono di questi permessi retribuiti e a carico dell’Inps, per motivi diversi dalla finalità principale stabilita dalla legge. I dipendenti diventano cosi veri e propri assenteisti seriali.

    L’abuso dei permessi retribuiti per l’assistenza di un familiare disabile si concretizza quando durante le ore di assenza da lavoro si svolgono mansioni diverse a quelle necessarie per l’assistenza del disabile.

    Questo non vuol dire che il lavoratore non si possa spostare da casa o che i permessi ex legge 104 siano fruibili solo per scopi strettamente legati alle cure mediche, ma che nel caso in cui le ore di permesso retribuito siano utilizzate per motivi totalmente estranei all’assistenza del disabile (per esempio con una seconda attività lavorativa saltuaria), si tratterebbe di una vera e propria frode, punita con le relative sanzioni.

    Gli strumenti per la tua difesa

    Il datore di lavoro che venisse a conoscenza di una situazione riconducibile a quanto detto può applicare le sanzioni previste per l’uso improprio di questo tipo di permessi che, venendo meno il vincolo fiduciario tra datore di lavoro e dipendente, comportano il licenziamento per giusta causa e senza preavviso.

    Risulta chiaro che la frode lesiva avviene anche nei confronti dell’Inps e dell’intera collettività, in quanto questi permessi sono rimborsati a livello statale.

    Ma come fare per tutelarsi da lavoratori poco corretti? Come verificare se siamo di fronte a casi di assenteismo o utilizzo improprio di permessi specifici?

    Clipeo, grazie ai servizi JOB e JOBANK, ti aiuta a verificare la reale situazione lavorativa, gli eventuali emolumenti percepiti e/o partecipazioni imprenditoriali del tuo collaboratore, garantendo una maggior tutela dei tuoi interessi.

  • Tradimento: un italiano su cinque ha un conto corrente dedicato!

    Lo sapevate che l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di tradimenti? Che sia su un sito dedicato o in ufficio, gli italiani vincono il primato europeo nel tradimento.

    Un italiano su cinque infatti possiede un conto corrente nascosto per l’amante. Questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato da un sito di incontri extraconiugali in Italia. Quasi due uomini su dieci hanno un conto dedicato alle spese al di fuori della vita matrimoniale.

    Ma dove si tradisce di più?

    La città che detiene il primato è Roma cui seguono Milano e Torino. Il dato che maggiormente sorprende è che al Sud la percentuale di tradimenti è nettamente inferiore, Palermo è la città più fedele. Questo ovviamente è quanto emerso dalle risposte degli intervistati iscritti al sito di incontri extraconiugali.

    Nella classifica della top ten sono presenti solo città del Nord, tra queste Brescia, Treviso, Padova e Bologna. I fatti riportati contraddicono alcune indagini di opinioni secondo cui gli italiani disapprovano l’infedeltà. La morale religiosa c’entra poco con la realtà vissuta da chi non solo sogna, ma consuma il tradimento per abitudine, favorito oltretutto dagli strumenti tecnologici disponibili oggi.

    Chi è più incline al tradimento?

    Secondo queste ricerche a tradire di più, anche su scala europea, sono gli uomini (italiani al primo posto). L’infedeltà femminile sta però crescendo. Secondo una recente ricerca effettuata dall’Istituto di sondaggi francesi Ifop, un terzo delle donne in Europa tradisce il proprio partner. La differenza che si ha nel nostro paese rispetto alla tendenza europea è che in Italia c’è il più basso indice di divorzi registrato. Come a dire infedeltà e scappatelle si ma senza compromettere il matrimonio. Questo dato evidenzia anche la maggior propensione a mentire e a rimanere attaccati alle “comodità” insite nel matrimonio stesso.

    La tendenza all’infedeltà femminile è aumentata di pari passo alla crescita dell’indipendenza economica. Pare infatti che cresca proporzionalmente al livello di studi e al successo professionale, più sono indipendenti e più si concedono al tradimento. Questo è probabilmente dovuto al fatto che una donna che non dipende economicamente dal partner è tendenzialmente più sicura di se, delle sue possibilità e non ha paura delle conseguenze economiche in caso di rottura.

    Come si comportano uomini e donne infedeli?

    Le donne sono molto più imprudenti. Solo il 43% infatti tiene protetto il proprio telefono. In compenso però sono molto più organizzate, tanto da possedere un vero e proprio kit di oggetti utili alla “scappatella”.

    Gli uomini sono molto più attenti delle donne. Il 57% degli intervistati ha ammesso di tenere protetto il proprio cellulare e di salvare sotto falso nome il contatto dell’amante. Il 17% ha un conto corrente dedicato e il 13% ha addirittura un appartamento per i propri incontri extraconiugali.

    Come tutelarsi quando abbiamo il sospetto che il nostro partner abbia una seconda vita?

    Per scoprire queste situazioni poco piacevoli l’intuito femminile (o maschile) a volte non basta. Clipeo con il servizio MONEY è in grado di individuare eventuali rapporti bancari di una persona fisica cosi da avere un quadro più nitido della situazione monetaria del vostro compagno/a. Sapere se il tuo partner ha un doppio conto bancario non sarà più un problema grazie a Clipeo!

  • Come recuperare un credito da una società fallita?

    Negli ultimi anni, a causa dell’imponente crisi economica che ha investito il nostro paese, molte aziende si sono trovate in difficoltà tanto da essere costrette alla chiusura o a dichiarare fallimento. Questo ha fatto si che molti lavoratori e collaboratori sono diventati creditori nei confronti di questi soggetti.

    Cosa succede quando vantiamo dei crediti verso un’azienda fallita?

    Nel caso di un lavoratore dipendete, che quindi nutre una maggior tutela, i crediti che l’azienda ha verso di lui sono garantiti da privilegio rispetto agli altri, il che significa la priorità nell’essere risarciti.

    Una volta che il tribunale dichiara il fallimento dell’ impresa, nomina il curatore fallimentare che avrà il compito di comunicare a tutti i creditori, ex dipendenti e non, i tempi e le modalità per la presentazione della domanda di insinuazione allo stato passivo.

    La domanda deve essere presentata entro trenta giorni dall’udienza di esame dello stato passivo, oltre tale termine le domande vengono considerate tardive il che significa che verranno soddisfatte con termini molto più lunghi.

    Nel caso di un ex dipendente, alla domanda vanno allegati i cedolini paga relativi alle mensilità non percepite, compreso quello del TFR. Se tali cedolini non sono stati redatti bisogna provvedere a ricostruirli facendo bene attenzione di inserite le competenze finali nel cedolino di chiusura. Se non si hanno a disposizione i cedolini sarà bene farsi assistere da un patronato o un sindacato per la loro ricostruzione.

    La domanda deve essere presentata tramite PEC, all’indirizzo di posta certificata comunicato dal curatore. Nel caso in cui, per mancanza di liquidità, l’azienda non riesca a pagare i suoi debiti, i lavoratori dipendenti possono rivolgersi al fondo di garanzia dell’INPS per recuperare quanto dovuto.

    Cosa rimborsa l’INPS?

    L’INPS, da parte sua, si impegna a garantire il risarcimento delle ultime tre buste paga e del TFR che potranno essere ottenuti presentando apposita domanda (compilando il modulo preposto) per via telematica. La domanda deve essere corredata dalla copia autentica dello stato passivo e dall’attestazione della cancelleria del Tribunale che il credito del lavoratore non è soggetto ad impugnazioni e opposizioni.

    Se il creditore non è un ex dipendente?

    Nel caso in cui il creditore non sia un ex dipendente e volesse recuperare i propri crediti nei confronti dell’azienda fallita la procedura non cambia. Anche in questo caso si dovrà prima presentare l’istanza di ammissione al fallimento comunicandolo al curatore.

    Il tribunale fissa l’udienza per la verifica dello stato passivo e decide se ammettere i creditori alla ripartizione del ricavato ottenuto dalla vendita del patrimonio residuo dell’azienda fallita. La possibilità di fare causa alla curatela fallimentare viene concessa dalla legge solo nel caso in cui il delegato al fallimento rigetta la domanda di insinuazione del creditore.

    Ma come fare per sapere se l’azienda debitrice ha sufficienti mezzi per estinguere i suoi debiti? Come essere sicuro che la tua richiesta potrà essere evasa?

    Clipeo, grazie al servizio DETECT PERSONA GIURIDICA, può fornirti una panoramica sulla situazione economico-patrimoniale dell’azienda debitrice garantendoti maggior tutela per il recupero del tuo credito.

  • Candidati con un curriculum perfetto si rivelano poi inadeguati?

    Una delle motivazioni più comuni di licenziamento giustificato da parte di un’azienda verso un collaboratore è quella dello scarso rendimento. Esistono infatti dei parametri sui quali basare la valutazione della prestazione del lavoratore e, se questa si discosta molto dalla media, si può parlare di scarso rendimento lavorativo. Ovviamente questa analisi deve essere attuata in un periodo di tempo sufficiente a rendere legittima la valutazione.

    Per “rendimento” si intende la misura con la quale una persona assolve le proprie funzioni e i propri compiti professionali. Consiste quindi nel risultato utile dell’attività svolta dal lavoratore in un determinato arco temporale. Lo scarso rendimento si attua nel momento in cui il lavoratore non adempie in modo corretto la prestazione violando il suo dovere di diligenza.

    La giurisprudenza ha evidenziato dei parametri di valutazione:

    Il risultato atteso deve essere inferiore rispetto alla media delle prestazioni rese dai lavoratori con la stessa qualifica e le stesse mansioni, indipendentemente dagli obiettivi minimi fissati.

    Lo scostamento o scarto deve essere notevole. Deve quindi esserci una forte sproporzione tra il risultato del lavoratore e quelli medi degli altri lavoratori. Lo scarso rendimento deve anche essere imputabile unicamente al lavoratore, in modo da poter escludere l’intervento di terzi.

    La condotta. Sarà necessario valutare il comportamento del lavoratore in un determinato arco temporale e per più episodi di sotto-rendimento.

    È comunque sempre il datore di lavoro che dovrà dimostrare lo scarso rendimento del lavoratore.

    Ma perché si arriva a questa situazione?

    Quando un’azienda cerca personale mette in evidenza un annuncio che contiene, oltre alla posizione ricercata, tutte le caratteristiche che i candidati devono possedere. Negli ultimi anni le aziende sono diventate molto esigenti nella ricerca di personale. Le caratteristiche ricercate sono sempre più specifiche e dettagliate e anche l’offerta, da parte sua, si è perfezionata. Le persone che cercano lavoro sempre più spesso hanno degli ottimi curriculum, con titoli di studio conseguiti a pieni voti, corsi di aggiornamento, esperienze all’estero e conoscenza delle lingue.

    Ma allora cosa accade una volta che avviene l’assunzione? Perché i licenziamenti per scarso rendimento sono sempre in aumento?

    Forse, in fase di selezione, non si dovrebbe dare peso solo al curriculum che, in molti casi, viene “gonfiato” e abbellito ad hoc. Bisogna valutare altri parametri per tutelarsi da spiacevoli epiloghi sia per l’azienda che per il lavoratore stesso.

    Anche se curriculum e lettera di presentazione sono la prima cosa da valutare, non sono sufficienti per capire se una persona è adatta ad un certo tipo di lavoro in una determinata azienda. Soprattutto nelle piccole aziende avere le persone giuste fa un’enorme differenza.

    Ecco quindi alcuni punti base per effettuare una valutazione più completa

    1Valuta le potenzialità del candidato. Se è vero che le competenze possono essere acquisite, la personalità non si può imparare. L’intelligenza sociale, la capacità di gestire relazioni, di comunicare, saranno sicuramente un punto di forza per lavorare bene con gli altri. Le cosiddette “soft skills”, cioè l’intelligenza emotiva, la capacità di articolare il pensiero, le abilità comunicative e relazionali sono altrettanto importanti e vanno valutate con la stessa attenzione.

    2Controlla i profili social del candidato. Ricercare su Google il nome del candidato che si vuole valutare è spesso una buona idea. Se è vero che l’abito non fa il monaco è altrettanto vero che i social, ad oggi, sono parte integrante della nostra vita. Di conseguenza il comportamento che traspare da queste vetrine on line è molto spesso vicino alla realtà. Da questi si può quindi dedurre il suo grado di affinità e compatibilità con la cultura aziendale o con le vostre esigenze.

    3Fate le domande giuste. Queste vi servono per capire gli atteggiamenti, ambizioni, motivazioni del candidato. Sono tutti elementi che vanno al di la delle competenze tecniche ma che vi aiutano a capire se la persona è quella più idonea o meno.

    4Farsi fare domande. In questo modo potrete dare una visione più chiara di ciò che offrite fornendo al candidato più elementi di valutazione per farsi un’idea precisa dell’azienda ed evitando cosi incomprensioni. In più dalle domande potreste capire il suo grado di interessamento alla posizione.

    5Non fermatevi alle apparenze. Se è vero che un aspetto curato e un abbigliamento consono sono un buon biglietto da visita è anche vero che non bisogna fermarsi alle apparenze. Dietro un’apparente perfezione può nascondersi una persona totalmente inaffidabile cosi come, dietro un aspetto un po’ meno formale, può trovarsi la persona che fa per voi!

    Ma come fare per essere sicuri anche di quegli aspetti che non possiamo valutare ad un colloquio? E come farci un’idea il più precisa possibile di una persona prima ancora di incontrarla?

    Clipeo, grazie al servizio di SCREENING, vi permette di effettuare una vera e propria analisi dettagliata sul vostro possibile candidato permettendovi una visione più completa della persona che andrete ad incontrare e con cui potreste collaborare.

  • Prestare soldi: come tutelarsi al meglio

    prestare soldi

    Dalle ultime rilevazioni di CRIF (Centrale Rischi Finanziari) è stata confermata la tendenza positiva nella richiesta di prestiti. Nel mese di dicembre 2016 infatti, il numero delle richieste di nuovi prestiti, sia di carattere personale che finalizzato, ha subito un incremento del 8,1% rispetto all’anno precedente che, a sua volta, era in aumento rispetto al 2014. Questi dati dimostrano che vi è una progressiva ripresa del credito delle famiglie.

    Nello specifico i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (auto, moto, articoli di arredamento, viaggi, ecc) hanno realizzato un +8,2% rispetto al 2015. Per quanto riguarda i finanziamenti personali, generalmente più alti e di maggior durata, il rialzo si è attestato al 6,2%.

    In questa prima parte del 2017 dopo una frenata nel mese di gennaio, sono tornate a crescere le richieste di nuovi prestiti da parte delle famiglie italiane. A febbraio 2017 le domande sono aumentate del +1,2% rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

    Che tipi di prestiti vengono effettuati?

    La natura del prestito, come detto, è molto varia. Negli ultimi tempi, soprattutto a causa del difficile momento storico per l’occupazione (giovanile in particolare) sono aumentate le richieste di prestiti e finanziamenti per l’avvio di start up o qualsiasi altra attività imprenditoriale. Queste tipologie di prestiti sono ovviamente vincolati a determinate caratteristiche.

    Quello che però spesso emerge e che fa più paura a chi il prestito lo deve concedere è se il beneficiario sarà in grado di ripagarlo. A questo proposito ci sono degli accorgimenti per cui potete tutelarvi nei confronti di possibili debitori poco corretti.

    Come fare per tutelarsi?

    In primo luogo dovete cercare di avere più informazioni possibili sulla persona o azienda che vi sta chiedendo del denaro. Passando dalla verifica anagrafica a quella del posto di lavoro è possibile farsi un’idea su chi abbiamo davanti e sulla sua capacità di restituzione del debito. Anche richiedere un garante che risponda al posto dell’interessato è un metodo molto utile per tutelarsi da perdite di denaro non preventivate.

    Un altro passo da fare per rendere più sicuro il vostro prestito è firmare un contratto o, se il prestito avviene tra privati, di una scrittura privata appunto.

    Cosa scrivere nella scrittura privata?

    All’interno di questo documento dovranno essere riportati l’identità della persona che presta il denaro e del beneficiario, l’ammontare del prestito, la data in cui bisogna iniziare a restituire il prestito e la data in cui è previsto l’ultimo pagamento. Dovrebbe anche indicare l’eventuale tasso di interesse. In questo modo avrai una protezione nei confronti della controparte nel caso in cui non voglia restituirti i soldi.

    Entrambe le parti dovranno firmare il documento in ogni pagina e in calce, come per ogni contratto, altrimenti non sarà legale. Non dimenticatevi ovviamente la data di sottoscrizione dell’accordo.

    Per essere applicabile dal punto di vista legale il documento deve quindi contenere:

    • Le firme di entrambe le parti

    • L’obbligo scritto da parte del beneficiario di restituire la somma

    • Data di scadenza del prestito

    • Modalità di pagamento e conseguenze in caso di ritardo o inadempimento

    Per aumentare la tua sicurezza fai autenticare il documento da una terza parte, per esempio un notaio.

    Tutti questi accorgimenti possono davvero tutelarvi, ma cosa fare quando il vostro debitore non vuole pagarvi, o non può, per mancanza di denaro? Come fare a sapere se ha davvero un problema economico oppure no? Clipeo, con il servizio MONEY, individua i conti correnti sui quali è possibile procedere con il  pignoramento presso terzi. Leggi tutto

  • Sapevi che i debiti condominiali passano all’acquirente o agli eredi?

    debiti condominiali

    La prima cosa da sapere è che, in caso di debiti condominiali, non esistono nullatenenti. Questo perché il condominio è titolare effettivo della casa e quindi ha sempre un bene intestato. In questo modo anche nella peggiore delle situazioni rimane sempre la possibilità di pignorare l’appartamento. Solo nel caso in cui ci fosse già un pignoramento in atto per altri debiti del proprietario, la richiesta del condominio verrebbe subordinata al precedente creditore.

    Il pignoramento della casa risulta essere un metodo molto incentivante per la regolarizzazione della propria posizione anche se, a causa dei tempi burocratici, per averne l’effettiva attuazione bisogna avere pazienza.

    L’amministratore che non agisce entro 6 mesi dall’approvazione del bilancio consuntivo contro il condomino moroso rischia un’azione di responsabilità da parte del condominio che, oltre a revocarlo, potrebbe anche chiedergli il risarcimento del danno.

    Come e a chi si trasmettono i debiti?

    Se il padrone di casa decide di sbarazzarsi dell’immobile, deve essere conscio del fatto che i debiti contratti prima della cessione dello stesso rimangono a suo carico. Per i debiti contratti nell’anno in corso e precedente la vendita risulta responsabile anche l’acquirente.

    Detto ciò si evince che è sempre opportuno che, chi intende acquistare un’unità immobiliare inserita in un complesso condominiale, si accerti che il venditore sia in regola con i pagamenti delle spese condominiali. La richiesta di verifica non deve essere inoltrata all’amministratore poiché, per rispetto della privacy, non è tenuto a darvi riscontro. Sarà il venditore a doversi far rilasciare dall’amministratore stesso un’attestazione da esibire al potenziale acquirente.

    I debiti condominiali si possono ereditare?

    Come ogni altro debito anche quelli di condominio vengono ereditati a meno che gli eredi stessi non abbiano effettuato una rinuncia. In tal caso l’erede risponde di tutto l’arretrato e non solo di quelli dell’anno in corso e di quello precedente, come in caso di trasferimento dell’immobile. Per questo motivo, anche a tutela degli eredi, la cessione del bene è sempre preferibile.

    Cos’è la rinuncia all’eredità?

    La rinuncia all’eredità è una dichiarazione formale fatta dall’erede, ricevuta da un notaio o dal Cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, con la quale impedisce l’ingresso nel suo patrimonio dei diritti derivanti dall’eredità.

    L’erede che rinuncia all’eredità viene considerato come se non fosse mai stato chiamato alla successione. La rinuncia non può avvenire tacitamente.

    Spesso l’ereditarietà dei debiti risulta più complicata del dovuto anche a causa della difficoltà da parte dei creditori di rintracciare gli eredi del debitore, soprattutto in caso di morte dello stesso. Per questo motivo i tempi di riscossione del debito rischiano di allungarsi in maniera esponenziale. Come fare quindi per evitare questo problema?

    Clipeo con il servizio RINTRACCIO EREDI è in grado di fornirvi le informazioni che vi servono per ridurre le tempistiche di recupero dei vostri crediti, rintracciando in modo veloce e sicuro gli eredi del vostro debitore.

  • Basic Plus Clipeo: come smascherare un’azienda truffaldina?

    Basic Plus

    Quante volte infatti vi sarà capitato di sentire di persone raggirate da imprese fasulle con lo scopo di estorcere denaro. L’utilizzo sempre maggiore di internet ha sicuramente facilitato la diffusione di queste “aziende fantasma“.

    Avere una bella immagine sul web attraverso i social e il sito internet è sufficiente per farsi una buona reputazione e avere maggiori possibilità di attirare potenziali clienti o collaboratori. Troppe volte infatti ci si ferma all’apparenza senza indagare ed è proprio su questo punto che queste truffe prendono forza. Se da un lato il web ha facilitato e fatto proliferare queste situazioni, dall’altro ci fornisce la possibilità di smascherare queste “finte aziende” e tutelarci in modo preventivo.

    Tutelarsi con l’informazione

    Più notizie riuscirete a reperire e meno possibilità avrete di incappare in situazioni ambigue. Informarsi sull’azienda e sulle persone che ne fanno parte è fondamentale e ad oggi i mezzi per farlo sono tanti.

    Vediamo allora come fare per evitare aziende poco serie o inesistenti e metterci al riparo preventivamente da spiacevoli epiloghi.

    Internet: un valido aiuto

    1 – Consultare i portali specializzati: Il portale InfoImprese delle Camere di Commercio Italiane è un validissimo mezzo per sapere se un’azienda esiste davvero. Questo perché permette di effettuare una ricerca tra tutte le aziende iscritte al registro delle imprese conoscendone anche solamente il nome. In questo portale compaiono, oltre alla ragione sociale dell’azienda, anche l’indirizzo della sede legale e il numero della Partita Iva.

    2 – Controllo della P.IVA: Controllare la veridicità della P.IVA tramite il portale delle Agenzie delle Entrate vi darà un’ulteriore prova dell’esistenza dell’azienda.

    3 – Verificare su Google. Questo strumento vi permette di avere varie informazioni sull’azienda che state valutando. Oltre a darvi prova della sua esistenza attraverso la verifica dei dati generali, vi permetterà anche di venire a conoscenza della sua situazione societaria attraverso la visura camerale pubblicata on-line e, molto più semplicemente, vi fornirà i commenti e le considerazioni degli utenti che sono entrati in contatto con l’azienda stessa. L’esperienza di altre persone è sempre un mezzo preziosissimo per avere un’idea di chi abbiamo di fronte.

    Su Google e ad oggi anche attraverso i numerosi social (Facebook, Linkedin, etc), è possibile conoscere virtualmente chi lavora all’interno dell’azienda, così da farvi un’idea più precisa delle persone con cui dovrete trattare. Esperienze lavorative, eventuali cause in corso o passate, sono visionabili su internet e facilmente reperibili. Come già detto per le aziende, anche per le persone i commenti degli utenti sono fondamentali. Se qualcuno ha avuto una brutta esperienza o ha un parere negativo su una persona non ci metterete molto a trovarne testimonianza in rete digitandone semplicemente il nome.

    Spesso le informazioni reperibili attraverso questi canali di utilizzo risultano insufficienti per una decisione ponderata e consapevole. La sicurezza verso chi avete di fronte è d’obbligo, soprattutto caso di investimenti importanti, e grazie a Clipeo è possibile avere una visione più dettagliata e precisa del soggetto in questione.

    Il servizio BASIC PLUS vi potrà garantire una maggior sicurezza attraverso un’indagine approfondita di tutti gli aspetti inerenti l’azienda che state valutando garantendovi così una maggior tutela ed eliminando la possibilità di incorrere in truffe a vostro danno.

     

  • Come scoprire se il tuo affittuario è veramente in difficoltà finanziaria?

    affittuario
  • Come difendersi dalle Truffe online in pochi click.

    difendersi truffe online

    Quando si naviga in rete o si accede alla propria casella per leggere le mail, l’attenzione deve essere sempre tanta per evitare di incappare in fastidiose truffe online. L’avvento di internet e della possibilità di acquistare on line ha portato con sé, oltre ad un aumento della comodità e della velocità nell’acquisto, anche molti pericoli legati soprattutto alla nostra sicurezza. Annunci per la vendita di case, auto e oggetti o servizi di ogni genere spesso si rivelano falsi e i venditori scompaiono nel nulla subito dopo aver ricevuto il nostro pagamento. Il rischio di incappare in siti di e-commerce o e-mail che richiedono dati personali, codici e password è molto alto e di conseguenza anche la nostra privacy e il nostro denaro vengono messi in pericolo.

    Quante volte vi è capitato di rispondere ad annunci on line ma di non essere soddisfatti dalla merce ricevuta o di essere addirittura truffati? Nella maggior parte dei casi non sono organizzazioni criminali o esperti a mettere in atto queste truffe, si tratta invece di privati cittadini che, con qualche inserzione e siti improvvisati, riescono ad attrarre in poco tempo centinaia di acquirenti. Questi soggetti non hanno nessuna intenzione di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine rischiando di incorrere in conseguenze penali. Proprio per questo, si limitano a truffare quegli acquirenti che resteranno in silenzio nella speranza di ricevere, prima o poi, la merce che hanno ordinato e molto spesso già pagato. Rassegnarsi e aspettare è, senza dubbio, il primo errore da non commettere. È opportuno, al contrario, attivarsi immediatamente per intimare al venditore l’immediata consegna o risoluzione del contratto. Spesso una diffida può essere sufficiente a recuperare integralmente l’importo speso, risparmiandosi così costi legali e inutili attese.

    La diffida può essere redatta personalmente dalla persona lesa, anche se sortirà migliori effetti se firmata da un’associazione dei consumatori o da un avvocato. Questo documento consiste in una vera e propria intimazione di pagamento, in cui verrà illustrato l’accaduto e sarà richiesto alla controparte la restituzione dell’importo ricevuto, con l’avvertimento che, in caso di inadempimento, verranno presi provvedimenti legali.

    Ma cosa fare quindi per evitare le truffe online? Ci sono dei passi preventivi che possiamo fare? Certo che si e qui di seguito ve ne forniamo alcuni!

    1. Informatevi – Spesso scrivere il nome della società/ azienda o della persona su Google è tutto ciò che serve per sapere chi avete di fronte ed evitare eventuali truffe. Prendete nota dei dati della controparte e dei suoi contatti (anche questi possono essere verificati)

    2. Controllate il prezzo – Confrontate il prezzo di ciò che state per acquistare. Prezzi troppo bassi, per esempio, dovrebbero far suonare il vostro campanello d’allarme riguardo alla qualità del prodotto, cosi come prezzi troppo alti potrebbero indicarvi una truffa a vostro danno.

    3. Controllate i feedback degli utenti – Ѐ` sempre utile guardare i commenti degli altri utenti per conoscere le loro impressioni e la loro esperienza personale. Potrete vedere come sono stati trattati, se sono soddisfatti del loro acquisto o se hanno segnalazioni rilevanti per voi.

    4. Metodo di pagamento – Utilizzate un metodo di pagamento sicuro. Le carte di credito sono la forma più sicura di acquisto online. Ad oggi molte delle principali compagnie di carte di credito offrono delle protezioni per lo shopping online. Se il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico o altri mezzi potete considerare l’idea di pagare in due rate e in ogni caso verificate prima l’attendibilità del vostro venditore.

    5. Stampate la corrispondenza – Conservate e stampate tutta la corrispondenza, gli ordini, le conferme ricevute, le transazioni effettuate, ecc. Più materiale avrete a disposizione e più sarete tutelati in caso di problemi

    6. Informatevi sui vostri diritti – Informatevi e siate consapevoli dei diritti dei consumatori. Negli acquisto on line, il venditore è tenuto a garantire standard qualitativi dei prodotti e il diritto di recesso.

    Negli acquisti in generale e in particolare in quelli online il passaparola, il feedback degli utenti e le ricerche su Google sono fondamentali. Spesso però non bastano o non ci danno sufficiente tranquillità. Per questo è utile affidarsi anche a metodi più sicuri e certificati come il servizio BASIC PLUS di Clipeo che fornisce una visione dettagliata e precisa di chi avete di fronte. Date fiducia a chi se la merita!

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