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Contraffazione sui social media: attenzione all’industria del falso

Contraffazione sui social media
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Che cosa si intende per “Contraffazione”?

La contraffazione è uno dei reati economici che danneggia profondamente l’economia mondiale: in costante aumento, danneggia le imprese e le economie dei Paesi sviluppati come di quelli emergenti, oltre a mettere in grave pericolo la salute e la sicurezza del consumatore.

Si tratta infatti della produzione e della successiva commercializzazione di prodotti che replicano illecitamente un marchio identico ad un marchio registrato. Tale attività prevede la realizzazione di loghi e marchi simili all’originale, ma l’utilizzo di materiali di qualità inferiore. Per questo motivo i prodotti risultano spesso tossici e pericolosi per la saluta del consumatore.

La contraffazione interessa ormai tutti i settori produttivi: prodotti farmaceutici, prodotti alimentari, cosmetici, componentistica e ricambi per auto, giocattoli, abbigliamento, prodotti elettronici e informatici sono spesso importati e distribuiti dalla criminalità organizzata con tecniche sempre più raffinate e ingannevoli.

La contraffazione nel mercato dei beni di lusso

In particolare, negli ultimi anni stiamo assistendo all’espansione del mercato della contraffazione di beni di lusso. Il danno economico di questo fenomeno è molto preoccupante in quanto in Europa, ma soprattutto in Italia ha raggiunto picchi molto elevati. Andrea Filippo Mainini, partner di Mainini e Associati spiega che “Nel nostro Paese, che rappresenta il terzo mercato a livello europeo, la contraffazione costa circa 100.000 posti di lavoro in meno, un minore gettito fiscale per 14 miliardi e un mancato pagamento dei diritti di proprietà intellettuale per 6 miliardi all’anno”.

L’industria della moda di lusso è uno dei principali settori maggiormente colpiti dal fenomeno della contraffazione, in quanto si tratta di un mercato regolato da tendenze in continua evoluzione e caratterizzato da prezzi elevati. Questo fa si che il consumatore che non si possa permettere un capo di tendenza, venga tentato da un prezzo basso e dalla possibilità di possedere un prodotto che rappresenti uno status symbol.

Uno studio condotto da EUIPO, Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, ha mostrato che ci sono anche altre ragioni per cui alcuni consumatori (certamente la minoranza degli intervistati) acquistano questi prodotti:

  • il 13% ha affermato di comprare prodotti falsi come segno di protesta nei confronti dell’economia e della società;
  • il 9% pensa che acquistare prodotti contraffatti sia accettabile nel momento in cui le versioni originali siano troppo costose;
  • l’8% ritiene sia giusto comprarli quando le versioni originali non sono disponibili nella propria area geografica;
  • il 6% ritiene accettabile comprare prodotti contraffatti quando la qualità non è un fattore importante.

La contraffazione sui social network

Negli ultimi tempi, l’aumento della contraffazione dei beni di lusso è avvenuto in particolare sui social network. Piattaforme come Facebook e Instagram hanno sviluppato negli anni dei luoghi digitali dove gli utenti possono vendere e scambiare qualsiasi tipo di prodotto. Questi luoghi non sono regolati da direttive sicure per la vendita e per questo motivo chiunque abbia superato i 18 anni di età ha modo di vendere sulla piattaforma marketplace.

La pericolosità di questo fenomeno è che molto spesso capita di comprare prodotti sui social media senza sapere effettivamente se sono originali, cadendo nelle trappole di malfattori e contraffattori. Quello che emerge da una ricerca condotta da Statista è che molti sono stati gli intervistati che hanno acquistato prodotti contraffatti non intenzionalmente o che sono insicuri in merito a ciò che hanno acquistato. In particolare alla domanda “Hai mai comprato un prodotto o un brand contraffatto?”:

  • il 51% non ha mai acquistato prodotti contraffatti
  • il 25,3% non ne aveva la certezza
  • il 14,2% ha acquistato non intenzionalmente
  • il 9,6% ha acquistato intenzionalmente

Perché aumenta la contraffazione sui social network?

Secondo un’indagine condotta da Ghost Data, una società di analisi italiana fondata dall’esperto di sicurezza Andrea Stoppa, i social di Meta, a differenza di e-Bay e Amazon, offrono più strumenti ai contraffattori: il maggior numero di canali, l’invio di messaggi privati e i contenuti “a scomparsa” come le Stories di Instagram facilitano il mercato dei falsi. Secondo Ghost Data inoltre si registra un aumento della tendenza a chiudere intere transazioni sulle piattaforme stesse senza collegarsi a siti esterni. In particolare su Facebook, sarebbero più di 26.000 gli account fake che vendono imitazioni di marchi di lusso tra cui Gucci, Louis Vuitton, Fendi, Prada e Chanel. Dalla ricerca di Ghost Data è anche emerso che, nel 2021, circa il 65% dei conti legati a questi account aveva sede in Cina, il 14% in Russia e il 7,5% in Turchia. A questo proposito i vertici di Meta stanno cercando il più possibile di contenere il fenomeno che sta sempre più dilagando sulle loro piattaforme social.

Cosa fare per non essere ingannati?

Prima di acquistare qualcosa sui social media, è sempre meglio leggere il regolamento di scambio. Questo perché, in base al social network utilizzato, potrebbero cambiare le regole per la vendita e gli acquisti. Inoltre, controlla bene il profilo del venditore: in particolare, verifica che ci siano tutte le informazioni più importanti e, soprattutto, le recensioni da parte di altri clienti.

È altrettanto necessario utilizzare metodi di pagamenti sicuri, come PayPal o altri modi che non permettano lo scambio di dati sensibili come quelli della carta di credito o debito.

In caso negativo di acquisto, ti raccomandiamo di segnalare immediatamente il profilo del truffatore e di avvertire la polizia locale.

Ma oltre alla cautela e all’utilizzo di strumenti di pagamento sicuri già raccomandati esistono strumenti preventivi per evitare l’inconveniente di incappare in una truffa.

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