Spese condominiali: quando è possibile non pagarle
La vita in condominio comporta inevitabilmente l’obbligo di partecipare alle spese relative alle parti comuni dell’edificio e ai servizi condivisi.
Tuttavia, esistono circostanze eccezionali in cui è consentito non pagare le spese condominiali. In questa guida, spiegheremo chiaramente quando questa possibilità è giustificata, tenendo conto delle disposizioni del Codice Civile.
Cos’è la spesa condominiale?
In base all’articolo 1104 del Codice Civile italiano, tutti i condomini sono tenuti a contribuire alle spese condominiali relative alle parti comuni e ai servizi condivisi. Queste spese possono includere:
- Spese di ordinaria amministrazione: l’illuminazione, l’acqua, il riscaldamento e la manutenzione dei servizi condivisi, sono generalmente a carico dell’inquilino.
- Spese di straordinaria amministrazione: lavori di ristrutturazione sul tetto o sulla facciata, sono solitamente a carico del proprietario dell’unità immobiliare.
Perché si pagano le spese condominiali?
Per regolamento di condominio, le spese condominiali vanno corrisposte periodicamente per sostenere alcuni costi, legati, ad esempio, alla manutenzione degli ascensori, alla pulizia del palazzo o delle parti comuni.
Sono versate da tutti gli inquilini in maniera proporzionale e in base a uno specifico calcolo rispetto al valore della proprietà di ciascuno.
L’amministratore di condominio ha il compito di verificare i pagamenti delle spese condominiali. Nel caso di condomini morosi, l’amministratore deve anche adottare misure per la riscossione forzata dell’importo dovuto. In caso di mancata azione, i condomini hanno il diritto di chiedere il risarcimento dei danni.
Quando è possibile non pagare le spese condominiali?
Gli inquilini sono obbligati per regolamento a versare le spese condominiali, salvo alcune eccezioni concordate dall’assemblea.
Nel dettaglio:
Un condomino può non versare le spese relative a un periodo se sta attraversando un effettivo momento di difficoltà economica. Per fare in modo che questo avvenga, ci deve essere un’assemblea condominiale apposita e il voto deve essere deliberato all’unanimità.
L’esonero è ammissibile anche in un altro caso, ovvero quando, in determinate situazioni, un servizio viene utilizzato solamente da una parte dei condomini. Ad esempio, ci può essere una struttura dell’edificio particolare che consente l’accesso a una scala oppure a un cortile, solamente a una parte di condomini. In
questo caso, poiché il servizio non viene utilizzato, è possibile essere esentati dal pagamento delle spese condominiali. Solamente coloro che hanno accesso a un’area specifica sono tenuti a sostenere le spese relative alla pulizia e alla manutenzione generale.
Ci può essere un esonero anche nel caso in cui alcune spese vengano considerate onerose: gli inquilini possono essere contrari a sviluppare una determinata opera che non possono utilizzare. Questa possibilità non è applicabile per i lavori urgenti o necessari, ma solamente per le opere che richiedono un investimento importante di denaro.
Tabelle millesimali errate: Se si verifica un errore nelle tabelle millesimali che comporta una maggiore spesa condominiale, è possibile richiedere una revisione delle tabelle. Tuttavia, questa correzione è valida solo per il futuro. L’amministratore può richiedere il pagamento retroattivo solo a chi ha beneficiato dell’errore, ed è possibile impugnare la deliberazione se la divisione delle spese è errata a causa di un errore di calcolo.
Cosa succede se non si pagano le spese condominiali?
Se un condomino non paga le spese condominiali, l’amministratore può avviare una procedura esecutiva per recuperare il credito. Una volta approvata la ripartizione delle spese dall’assemblea condominiale, l’amministratore assume la responsabilità di sollecitare il pagamento delle spese ordinarie e straordinarie ai
condomini morosi. Nel caso di persistente mancato pagamento nonostante i solleciti, l’amministratore è tenuto a rivolgersi a un avvocato per ottenere un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo nei confronti del debitore. La legge impone all’amministratore di agire entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale è compreso il credito esigibile, salvo dispensa da parte dell&’assemblea, altrimenti rischia la revoca dall’incarico senza preavviso e la responsabilità di risarcire eventuali danni subiti. Nel caso in cui il condomino persista nell’omissione di pagamento, l’amministratore può sospendere i servizi condominiali suscettibili di godimento separato dopo sei mesi di morosità e deve comunicare ai creditori non pagati le generalità del moroso, permettendo loro di agire contro gli inadempienti prima di procedere contro gli altri condomini in regola con i pagamenti, in base al principio dell’obbligo di preventiva escussione dei morosi.
Per verificare la situazione aggiornata di un condomino moroso, Clipeo mette a disposizione il servizio Detect Persona Fisica. Grazie al servizio, infatti, è possibile avere una visione nitida e fedele della situazione economico-patrimoniale del soggetto così da poter orientare al meglio le strategie di gestione del credito
In sintesi, non pagare le spese condominiali dovrebbe essere considerato solo in circostanze eccezionali e giustificate. La collaborazione e il ricorso a mezzi legali, quando necessario, sono fondamentali per risolvere le controversie in modo equo e conformemente alle leggi vigenti.