Assegni scoperti e protestati: cosa sapere e come gestire il recupero crediti
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Il recupero di un credito può derivare da varie situazioni, tra cui l’incasso di un assegno scoperto. Questo è un problema non solo per il creditore, ma anche per chi ha emesso l’assegno, poiché comporta conseguenze legali e finanziarie significative. Comprendere la distinzione tra assegno scoperto e protestato è fondamentale per affrontare la questione nel modo più efficace.
Cos’è un assegno scoperto?
Un assegno scoperto è un titolo che non può essere incassato poiché il conto corrente associato non dispone di fondi sufficienti per coprire l’importo indicato. Questa situazione può portare a gravi conseguenze per chi ha emesso l’assegno, inclusa l’avvio di una procedura di protesto.
Differenza tra assegno scoperto e protestato
Quando un assegno scoperto viene protestato, significa che il creditore ha avviato una procedura sanzionatoria nei confronti del debitore. Questo può portare all’iscrizione del debitore al Registro dei Protestati e alla segnalazione presso la Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), limitando gravemente la possibilità di emettere nuovi assegni e di accedere a ulteriori servizi finanziari come carte di credito o prestiti.
Conseguenze di un assegno protestato
Le sanzioni per l’emissione di un assegno scoperto possono variare da 516 a 6.197 euro. Oltre alle sanzioni pecuniarie, il debitore può essere soggetto al pignoramento dei beni necessari a soddisfare il credito vantato. Inoltre, l’iscrizione alla CAI può avere un impatto duraturo sulla reputazione finanziaria del debitore, rendendo difficile ottenere finanziamenti futuri.
Per evitare queste conseguenze, il debitore ha un periodo di 60 giorni dall’emissione dell’assegno per regolare il pagamento, sebbene sia comunque obbligato a pagare una penale del 10%, gli interessi legali e le spese del protesto.
Come avviene il recupero del credito su assegno protestato?
Se il pagamento non viene effettuato nei termini stabiliti, il creditore può avviare una procedura di recupero del credito. Questo avviene mediante la notifica di un atto di precetto, che intimida il debitore a saldare il dovuto entro 10 giorni. In alternativa, se sono trascorsi più di sei mesi dal momento in cui è stato identificato l’assegno scoperto, il creditore ha la possibilità di richiedere un decreto ingiuntivo al Tribunale per ottenere il pagamento dovuto.
La riabilitazione del debitore
Nel momento in cui il debitore salda il debito, ha il diritto di ottenere una quietanza liberatoria, un documento ufficiale che certifica l’avvenuto pagamento e che gli permette di riabilitarsi agli occhi del sistema finanziario, cancellando l’iscrizione al Registro dei Protestati.
Strumenti aggiuntivi per il recupero del credito
Il creditore può richiedere un accertamento patrimoniale del debitore per individuare eventuali risorse pignorabili, come altri conti correnti o proprietà immobiliari, aumentando così le possibilità di successo nella procedura di recupero. Anche se l’assegno perde la sua forza di titolo esecutivo dopo sei mesi, rimane comunque una prova scritta del credito, utile per avviare un decreto ingiuntivo.
Quando si parla di Informazioni Commerciali per Recupero Crediti, ci si riferisce all’insieme delle informazioni reddituali, patrimoniali o semplici rintracci sui debitori, finalizzate al recupero di un credito. In caso di mancato pagamento di una fattura o della mancata restituzione di un prestito, la prima informazione necessaria è il domicilio del debitore, che include sia la residenza sia il luogo dove effettivamente è reperibile, al fine di tentare una comunicazione e, possibilmente, una risoluzione bonaria.
Queste informazioni sono cruciali anche per perfezionare la notifica di atti giudiziari. Tuttavia, avviare un procedimento giudiziario ha senso solo se il debitore possiede beni aggredibili; altrimenti, i costi della causa supererebbero i benefici. Per questo motivo, è sempre consigliabile richiedere un’informazione commerciale sui beni aggredibili del debitore. In caso di patrimoni significativi, è possibile procedere con il pignoramento immobiliare, ma tale azione è giustificata solo in presenza di crediti elevati.
Per crediti di piccola o media entità, una soluzione più percorribile è il pignoramento presso terzi.
Soluzioni alternative: la mediazione
Oltre alle vie legali, è possibile considerare soluzioni alternative come la mediazione civile e commerciale, un’opzione meno onerosa e più rapida per risolvere la controversia. La mediazione può risultare utile quando il debitore mostra buona volontà e necessita di condizioni di pagamento più flessibili. In caso di accordo, il risultato avrà valore legale, evitando ulteriori complicazioni e lungaggini.
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Gestire un assegno scoperto o protestato richiede una conoscenza approfondita delle procedure legali e delle soluzioni, siano esse di natura giudiziaria o stragiudiziale. Un intervento tempestivo e accurato può fare la differenza nel recupero del credito ecco perché avere accesso a informazioni commerciali e patrimoniali aggiornate e affidabili è essenziale per valutare se il debitore può effettivamente saldare il proprio debito. Grazie a Clipeo, questo processo è semplice e immediato.
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